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La verità esiste

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La Valpolcevera a Genova è una delle zone con più elevata presenza di migranti della città, e non si è tirata indietro nemmeno quando è stato necessario accogliere i richiedenti protezione internazionale. Non è facile, in un momento di crisi economica, dividere spazi e risorse con chi viene da lontano, è straniero e diverso, ma è stato fatto!

Ieri era la giornata mondiale dedicata ai rifugiati ma in questo periodo si sente di tutto. Siamo in campagna elettorale! Ma esiste una verità, data dalle norme e dai sistemi giuridici anche internazionali ed europei, che la propaganda non dovrebbe ignorare.

Ricordo che tra il 2008 e il 2009 l’Italia aveva posto in essere una serie di misure, contenute nei c.d. “Pacchetti sicurezza”, volte a disciplinare soprattutto il fenomeno dell’immigrazione “clandestina” e aveva attuato imponenti misure di respingimenti collettivi in alto mare. Si è assistito a barconi pieni di esseri umani, con donne e bambini, respinti in acque internazionali verso la Libia senza nessuna garanzia o procedura di accertamento di quelle vite lasciate alla deriva. All’epoca, come oggi, il timore per gli atti di terrorismo internazionale, echeggiavano prepotenti. Per tutti quegli interventi lo Stato Italiano ha subito condanne internazionali importanti da parte della Corte europea dei diritti umani (caso Hirsi), alcune leggi sono state dichiarate in contrasto con il diritto europeo (caso El Dridi). E’ intervenuta anche la Corte Costituzionale ad annullare determinate disposizioni penali anche in tema di incriminazione dell’ immigrazione irregolare (sent. 249/2010 e 359/2010). Per alcune procedure di espulsione l’Italia è stata condannata per tortura e trattamenti disumani e degradanti (caso Saadi). Molti dei reati di “clandestinità” (non era solo uno), sono stati dichiarati in contrasto con le direttive europee in materia di rimpatri.

Il sistema strutturato tra il 2008 e il 2009  per non accogliere è stato in poco tempo demolito tra condanne, doverosi aggiustamenti normativi e rapporti di Agenzie e organismi internazionali. Tutto questo perché la vita umana ha un valore e deve essere tutelata anche e soprattutto in alto mare, perché la materia dell’immigrazione e dei diritti umani non è solo nella disponibilità e nella discrezionalità dello Stato Italiano, ma esistono obblighi e doveri che non possono essere ignorati o violati, nemmeno in campagna elettorale. Anche la nostra Costituzione impone precisi doveri di solidarietà e uguaglianza per il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo. Nessuno è un immigrato irregolare finchè, a seguito di una precisa procedura disciplinata da leggi, non lo si accerta come tale.

E allora perché si parla nuovamente di orientamenti favorevoli ai respingimenti collettivi e immediati, in nome di una sicurezza mal sventolata, senza tenere conto che l’accoglienza di chi fugge da guerre è un dovere per gli Stati, e senza ricordare il fallimento di recenti sistemi che hanno procurato all’Italia solo condanne e vergogna? Secondo quelle leggi del 2009 i migranti “irregolari” non potevano nemmeno sposarsi. E’ dovuta intervenire la Corte Costituzionale per ricordare allo Stato che anche il matrimonio è un diritto inviolabile dell’essere umano anche se privo di titolo di soggiorno (sent. 245/2011).

Questo non vuol dire che non ci siano “limiti” e contraddizioni, soprattutto all’interno delle procedure dell’Unione Europea che sembra dimenticare spesso l’obbligo di solidarietà tra i membri dell’Unione proprio nella gestione dei flussi migratori, ma ciò non legittima uno Stato a non rispettare  sistemi a cui appartiene e di cui è fondatore. Come nel 2009, rischiamo una deriva giuridica, politica e sociale assolutamente inutile.

La verità esiste ed è conosciuta, basta guardare solo un po’ indietro, a qualche anno fa, per ricordarla, senza pensare che su temi come l’immigrazione e l’accoglienza si possano fare  promesse irrealizzabili, magari per avere qualche voto in più. copertinaHo trascorso anni a studiare questi temi, complessi e articolati, che non possono essere ridotti e banalizzati dalla propaganda. La realtà esiste ed è quella, talvolta complessa, delle norme giuridiche e dei sistemi a cui l’Italia appartiene, ancora oggi, e non la si può ignorare con promesse vane, mai! Soprattutto non può farlo la politica, a qualunque livello essa sia! Basta solo ricordare.

Patrizia Palermo


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